Percorso Inedito
26-04-2012
Fosso Bianco a Bagni San Filippo (530).
1,9 Km circa la lunghezza pulita A/R, io ne ho fatti 4,5 tra vari avanti e indietro e deviazioni.
si possono raggiungere i 100 m. aggiungendo innumerevoli, seppur brevissime, discese al torrente.* Difficoltà: E, per escursionisti medi, il percorso principale, forse EE (per escursionisti esperti), ma soprattutto per la vegetazione e le spine, se si vuole estendere un po’ il percorso a valle e a monte di quello classico e attrezzato con corrimano e pietre per il guado.
Erika, Federica e soundofsilence.
E, per escursionisti medi, il percorso principale, forse EE (per escursionisti esperti), ma soprattutto per la vegetazione e le spine, se si vuole estendere un po’ il percorso a valle e a monte di quello classico e attrezzato con corrimano e pietre per il guado.
da Genova i navigatori consigliano di fare l’A1 fino all’uscita di Valdichiana, ma io direi che è assolutamente più conveniente passare per Siena percorso che risulta più corto (375 contro 380 Km) e soprattutto decisamente meno caro, sostituendo buona parte dell’autostrada con la superstrada Firenze-Siena che ha il pregio di continuare ben oltre quest’ultima località; finita comunque la superstrada si continua sulla veloce Cassia, invece delle più tortuose stradine che si percorrerebbero facendo l’altro percorso. Si lascia la Cassia al bivio per Bagni San Filippo che si imbocca sulla destra. Si attraversa quindi il paese e si arriva a via Fosso Bianco, dove si parcheggia presso i cartelli turistici indicanti la località in questione.
Si prende la sterrata in discesa come segnalato dai cartelli e la si segue fino al guado; si attraversa quindi il torrente e se ne risale il corso verso destra per poco più di cento metri fino ad arrivare ad una cascatella con salto in muratura. Dopo la vegetazione diventa troppo fitta e non si distingue più alcuna traccia, si torna quindi indietro, magari sull’altra riva, vegetazione permettendo. Tornati al guado si continua sulla riva destra idrografica. Passata l’enorme concrezione della balena bianca si arriva in corrispondenza delle piscine termali, dove si può brevemente attraversare per meglio osservare le concrezioni verdi qui presenti. Ritornati sulla riva destra si può proseguire ad oltranza, avvicinandosi dove possibile al corso d’acqua per ammirare altre cascatelle e concrezioni. L’incedere diventa però via via più difficile per la vegetazione e le spine, nonché per un filo spinato che non si capisce bene cosa ci sta a fare oltre che a dar fastidio sulla già stretta traccia e a rendere l’accesso al torrente assai pericoloso; così ognuno può decidere fin quando se la sente di andare avanti, io, dal guado, ho percorso circa 700 metri, poi ho rinunciato non solo per il filo spinato e la vegetazione, ma anche perché il programma prevedeva altre gite in giornata.
Un posto veramente unico, quasi una grotta a cielo aperto. Stupende concrezioni calcaree non solo l’enorme balena bianca, ma anche varie concrezioni multicolori, stalattiti lungo il torrente, laghetti cerulei e altre pozze d’acqua multicolori, dal verde scuro, al nero, al bianco. E, dopo la zona più conosciuta, ancora laghetti cerulei, cascatelle e vaschette di calcare bianco, a volte macchiate di verde intenso, peccato non tutti facilmente raggiungibili e fotografabili. Le fotografie, infatti, solo in parte possono rendere giustizia a questo magnifico posto, che, da solo, può valere il viaggio da Genova, anche se è consigliabile abbinarlo ad altre cose da vedere in loco, sempre che, invece, non si preferisca dedicargli più tempo approfittando delle magnifiche vaschette per un bagno nella calda acqua termale.
