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Capo Mortola anello per Capo Benjamin da Punta Garavano

Capo Mortola anello per Capo Benjamin da Punta Garavano

Percorso Inedito
08-12-2020
Punta Garavano (30-0) – Capo Mortola (30-0) - Capo Benjamin (45-0) e ritorno per la SS1 Aurelia.
7,3 Km il giro completo, giro che in effetti risulta dall’unione di più giri esplorativi da me effettuati.
difficile quantificare tutte le discese e risalite, comunque all’incirca 250 m.
Chiara, Ivonne e soundofsilence.
Scarica la traccia Gps
si tratta di un percorso in generale EE, per escursionisti esperti, tranne il ritorno su Via Aurelia, classificabile turistico, T (per turisti), tratto volendo evitabile ripercorrendo in parte a ritroso il percorso effettuato, ma che alla fine è consigliabile per un veloce ritorno, dato anche il tempo che richiede sicuramente l’orientarsi ed esplorare le varie scogliere e cale. Nel dettaglio la spiaggia Benjamin e il periplo di Punta Garavano non presentano difficoltà di sorta, quindi E, per escursionisti medi, eccetto l’ultimo tratto di scogliera ad est della Spiaggia Benjamin, che presenta un tratto attrezzato con cavo d’acciaio (non in ottime condizioni, ma usabile) per superare una breve cengia rocciosa, superabile comunque anche senza; il tratto di sentiero e scogliere poi tra Punta Garavano e Capo Mortola è decisamente impegnativo in quanto stretto ed esposto sul ciglio della scogliera e alcune discese a mare lo sono altrettanto, altre sono semplici e alcune richiedono invece l’uso delle mani con passaggi al massimo di I. Discorso diverso per il periplo invece di Capo Mortola, dove il percorso è in genere facile, ma il crollo dell’ultimo ponticello per la spiaggia di Capo Mortola obbliga ad un passaggio non facile per superare un salto di roccia, direi III grado, data la mancanza di appigli, ma non esposto, ed un secondo passaggio meno tecnico, ma comunque un po’ esposto sul mare è necessario per continuare dalla spiaggia verso ovest. Volendo poi completare il periplo di Capo Mortola sulla costa occore passare sotto un cancello, facile e non troppo scomodo, ma anche scavalcare un nuovo cancello per uscire da Villa Hanbury, passaggio questo assai più delicato per le punte sul cancello, tanto che conviene arrampicare il pilastro a destra su cui è incardinato, passaggio comunque rischioso che non consiglio molto. Infine la zona di Capo Benjamin presenta un facile cancello da superare e una ripida discesa di una breve scarpata, entrambe le cose considerabile EE, per il resto facile.
da Genova in autostrada fino all’uscita di Ventimiglia, subito dopo l’uscita si prende a destra per Ventimiglia, lasciando a sinistra per Cuneo e Limone, passiamo quindi il viadotto sul Roja e prendiamo subito a destra per Ventimiglia e Villa Hanbury. Continuiamo quindi in direzione mare per oltre 1,5 Km, fino alle segnalazioni verso destra per la Francia, che seguiamo attraversando nuovamente il Roja, oltre al quale prendiamo ancora a destra sempre seguendo le indicazioni per la francia. Superiamo quindi un lungo tunnel e giungiamo quindi in località Latte e, appena superato il centro abitato, troviamo un bivio dove a destra è indicato per Villa Hanbury e Ponte San Luigi, mentre noi prendiamo a sinistra per Ponte San Ludovico e, dopo poco, incontriamo un primo tunnel (Galleria della Mortola), superato il quale cerchiamo un parcheggio sulla sinistra, che troviamo in corrispondenza di un’interruzione del marciapiede dirimpetto ad una piazzola sul mare, il cui accesso è però bloccato dal guardrail.
premetto che il percorso che mi accingo a descrivere è un sunto di più gite diverse in cui ho esplorato le varie parti della zona e che quindi nella traccia GPS qui allegata non troverete il periplo completo di Capo Mortola né la visita a Capo Benjamin, ma volendo potete comunque contattarmi per le altre tracce.Dal parcheggio proseguiamo per un centinaio di metri sulla strada asfaltata (si tratta della SS1 Aurelia) in direzione Francia giungendo così al cancello della Locanda Benjamin, sulla sinistra del quale troviamo un sentierino che vi accede attraverso un varco nella recinzione (direi che non si tratta di una violazione di proprietà privata in quanto vi si può accedere senza recinzioni da ovest, come descritto più avanti). Superata la recinzione continuiamo quindi al margine sinistro del prato successivo, per poi immetterci sulla stradina proveniente dal cancello, con la quale scendiamo verso il mare. Poco prima di giungere al mare la stradina si biforca, proseguendo verso sinistra per una cinquantina di metri, per esaurirsi sopra una spiaggetta di difficile (ma non impossibile) accesso da qui, mentre a destra si scende verso la locanda e la spiaggia principale (Spiaggia Baia Benjamin). Fatta la breve deviazione a sinistra e rinunciato a scendere la spiaggetta, che raggiungeremo successivamente per la più facile scogliera, ci dirigiamo a destra e scendiamo alla spiaggia. Raggiunta la spiaggia la percorriamo verso sinistra giungendo prima alla spiaggetta di cui sopra e quindi ad un punto attrezzato con cavo metallico che aiuta a superare una breve cengia esposta sul mare, superata la quale raggiungiamo una nuova spiaggetta, oltre la quale diventa assai difficile proseguire senza entrare in mare. Invertiamo quindi marcia e ripercorriamo i nostri passi fino al punto in cui siamo scesi in spiaggia, raggiunto il quale continuiamo a percorrere la spiaggia verso ovest fino al suo termine, dove imbocchiamo uno stradino verso destra e quindi, seguendolo, iniziamo il periplo di Punta Garavano. Giunti quindi nei pressi dell’estremità della punta lasciamo il viottolo per continuare su scogliera, che qui presenta alcune belle vene di quarzo e di roccia rossa e anche alcune piccole piscine naturali che vale la pena di visitare. Attraversiamo quindi la scogliera paralleli al viottolo che stavamo percorrendo, 100 metri più avanti c’è la possibilità di riprendere il viottolo, ma vale la pena invece di continuare sulla scogliera, dove incontriamo ancora vene di quarzo, rocce rosse e una bella grotta marina, accessibile con prudenza (EE). Superata la grotta marina incontriamo anche una grotticella sulla destra, non molto interessante comunque, anche perché usata da abitazione.Continuiamo quindi su scogliera fino ad affacciarci sulla cosiddetta Spiaggia delle Uova sotto i Balzi Rossi, alla quale però è difficile scendere direttamente, ma conviene invece riprendere il viottolo a destra che vi scende senza difficoltà. Visitiamo quindi la Spiaggia delle Uova, così chiamata per i ciotoli tondeggianti, e quindi anche la punta subito ad ovest, caratterizzata da alcuni isolotti, quindi torniamo sui nostri passi fino al punto in cui abbiamo lasciato la scogliera.e proseguiamo sul viottolo in direzione est, giungendo dopo circa 100 metri ad un bivio, dove a destra si compierebbe di nuovo il periplo di Punta Garavano in senso opposto e su sentiero, mentre noi proseguiamo dritti a sinistra, trovando, dopo poco, un nuovo bivio, dove a sinistra si sale verso Grimaldi, mentre noi prendiamo a destra, raggiungendo dopo 150 metri circa l’Aurelia, che iniziamo a percorrere verso est. Percorriamo quindi la strada superando il breve tunnel della Dogana e quindi passiamo davanti al cancello della Locanda Benjamin, 50 metri dopo il quale imbocchiamo un sentierino a destra, in corrispondenza di una interruzione del marciapiede simile a quella, poco più avanti, presso la quale abbiamo parcheggiato. Scendiamo quindi sul sentierino, poi percorriamo un tratto parallelo e sovrastante alla ferrovia quindi riprendiamo a scendere fino ad incrociare un altro sentiero parallelo alla costa e sul ciglio del mare, che imbocchiamo verso destra, giungendo subito sul ciglio di una bella spiaggetta, apparentemente inaccessibile; guardando meglio una esile cengia verso sinistra permette di scendervi con attenzione, ma senza difficoltà. Dalla spiaggetta si può percorrere la scogliera verso destra (ovest) per circa 150 metri senza difficoltà, attraverso anche una spettacolare e larga cengia che ci porta ad un ultima spiaggetta, oltre la quale, per proseguire, occorre arrampicare con passaggi di II che permettono di avanzare ancora qualche metro e di giungere a vedere, distante una ventina di metri, il punto in cui ci siamo arrestati precedentemente esplorando la baia Benjamin. Torniamo quindi sui nostri passi fino al punto in cui siamo scesi alla prima spiaggia e continuiamo in direzione opposta (est) passando all’interno di un curioso parapetto di roccia (possibile anche passare all’esterno ma se il mare è mosso si rischia di bagnarsi), per giungere ad una nuova spiaggetta oltre la quale troviamo una punta rocciosa che ci impedisce di proseguire senza compiere un difficile guado saltando sulle rocce, impossibile comunque da eseguire senza bagnarsi se il mare non è più che calmo. Rinunciato quindi al guado torniamo per pochi metri indietro, individuando una cengia terrosa che permette di risalire al soprastante sentiero, che imbocchiamo verso destra (est), trovando subito, in rapida sequenza, due successive brevi discese a mare che, però, nell’occasione ignoriamo (in altra occasione invece sono sceso per la prima discesa e continuato su scogliera verso est, saltando la seconda discesa e risalendo ad una punta panoramica cengia esposta e delicata) . Una trentina di metri dopo la seconda discesa a mare è possibile deviare a destra per raggiungere l’estremità di una punta panoramica, poco prima della quale vi è una terza discesa a mare sulla sinistra, anche questa rimandata ad un’altra volta (effettuata poi anche questa discesa, resa un po’ delicata dal passaggio su una stretta ed esposta asse di legno).Riprendiamo quindi a seguire lo stretto e suggestivo sentierino a picco sul mare in direzione est, saltando una nuova discesa a mare dopo 150 metri (discesa poi effettuata per un ripido ed instabile canalino roccioso, forse II, evitato poi in salita piegando a destra per cengia), per poi imboccare invece la successiva dopo quasi altrettanti metri, discesa piuttosto impegnativa in cui bisogna usare un poco le mani per giungere ad una nuova spiaggetta. Tornati dalla spiaggetta riprendiamo a percorrere il sentierino verso est, deviando a destra sulla successiva punta rocciosa (prima della quale incontriamo un passaggio esposto nello scavalcare un tronco), per poi riprendere il percorso verso est, giungendo in breve ad una spiaggia dove sono presenti resti di costruzioni, che si raggiunge con pochi metri di deviazione. Da questa spiaggia sarebbe possibile poi proseguire lungamente sull’arenile e sui successivi probabilmente giungendo fin quasi a Capo Mortola, ma nell’occasione, avendo meno di mezza giornata a disposizione, abbiamo preferito evitare. Siamo quindi risaliti pochi metri e, constatato che il sentierino non continua più verso est, abbiamo seguito una traccia che risale verso nord-ovest fin quasi a raggiungere i binari della ferrovia.In vista dei binari si continua su traccia infrascata, parallela agli stessi, sempre in direzione est, scendendo sui sedimenti adiacenti ai binari quando il sentiero non è più percorribile o individuabile, per poi tornare quindi a percorrere il sentiero sempre nella stessa direzione. Dopo quindi oltre 200 metri paralleli, o sui, binari, giungiamo ad incrociare un sentiero più evidente, che imbocchiamo verso destra in discesa, per poi girare a sinistra e percorrere un largo sentiero attraverso le mura di Villa Hanbury. Alla fine delle mura incrociamo quindi un sentiero parallelo alla costa, che imbocchiamo verso destra, iniziando così il periplo di Capo Mortola. Il sentiero quindi svolta a destra e supera un paio di graziosi ponticelli in pietra, ma il terzo purtroppo è franato e costringe a superare un difficile, ma basso e non esposto, salto di roccia per raggiungere la spiaggia di Capo Mortola, ricca di fossili. All’estremità ovest della spiaggetta il sentiero è franato e, a prima vista, il passaggio sembra troppo pericoloso, ma, poi, guardando meglio si individuano appoggi e appigli che permettono di passare con un poco di attenzione. Un breve tratto di scogliera e giungiamo quindi su una nuova, molto più grande spiaggia, proprio in corrispondenza del bar di Villa Hanbury dal quale ci separa un cancello. Anche qui molti fossili- Si può quindi proseguire ancora sulla scogliera di Capo Mortola, dove troneggia anche un bel cannone. Ancora qualche passo e la recinzione di Villa Hanbury che si estende perdipiù un poco all'esterno fino al bordo della scogliera a picco per non lasciare il minimo passaggio impedisce la prosecuzione (in realtà è possibile passare piuttosto facilmente sotto il cancello, ma ciò ci costringerebbe poi a scavalcare un nuovo e decisamente più pericoloso, per la presenza di punte in cima, cancello per uscire da Villa Hanbury), torniamo quindi indietro sui nostri passi fino al punto in cui abbiamo iniziato il periplo del capo, proseguendo quindi dritti, invece di svoltare a sinistra tra le mura di Villa Hanbury dove siamo passati all’andata. Novanta metri dopo questo punto troviamo un bivio: continuando dritti a sinistra, e al successivo bivio a destra, arriviamo in breve all’Aurelia, mentre noi prendiamo invece il sentierino a destra, che scende ai binari della ferrovia e poi svolta a destra verso il mare. Si giunge così ad una spiaggia adiacente alla scogliera di Capo Benjamin ed una scarpata ripida e terrosa ci sbarra la strada per la prosecuzione verso il predetto Capo. Per proseguire occorre invece scavalcare un cancello sul retro della spiaggia (scavalcamento facile e anche qui non credo si possa parlare di violazione di proprietà privata, stante la mancanza di segnalazioni e la possibilità di accedervi liberamente dall’altro lato) e quindi piegare a destra su un ripiano erboso, fino al limitare dello stesso. Scendiamo quindi una ripida, ma breve e non difficile, scarpata scavalcando poi un fosso tra le canne e raggiungiamo quindi un viottolo dal quale si può accedere, tramite un basso cancelletto, alla successiva spiaggia e alle rocce di Capo Benjamin. Visitata la spiaggia torniamo quindi al viottolo e lo imbocchiamo verso destra ed, in 200 metri circa, arriviamo all’Aurelia, che imbocchiamo verso sinistra, Sull’Aurelia, in poco più di 200 metri raggiungiamo la galleria della Mortola (450 m. circa), che dobbiamo attraversare su comodo marciapiede e quindi, in meno di 400 metri, raggiungiamo il parcheggio.
giro breve ma che prende molto più tempo di quanto si possa immaginare per le difficoltà sia di orientamento ed esplorazione su tracce a volte appena accennate, sia per quelle tecniche dovute a tratti esposti o dove si devono usare le mani, è tuttavia possibile ultimarlo in una mezza giornata piena, ma consiglio di dedicarvi una giornata intera per godere appieno dei tanti punti di interesse che il giro presenta, in particolare il bellissimo sentiero a picco sul mare tra Punta Garavano e Capo Mortola costellato di calette solitarie e selvagge, Capo Mortola e i suoi fossili, la scogliera di Punta Garavano con le sue grotte e gli incredibili colori.
Percorso Inedito
08-12-2020
Punta Garavano (30-0) – Capo Mortola (30-0) - Capo Benjamin (45-0) e ritorno per la SS1 Aurelia.
7,3 Km il giro completo, giro che in effetti risulta dall’unione di più giri esplorativi da me effettuati.
difficile quantificare tutte le discese e risalite, comunque all’incirca 250 m.
Chiara, Ivonne e soundofsilence.
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