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Rocher du Castel Ruel e traversata Tete de la Barre de la Sapée anello per Cadieres dal Col de Leques

Rocher du Castel Ruel e traversata Tete de la Barre de la Sapée anell...

Percorso Inedito
08-11-2023
Col des Leques (1150) – Col Bernaiche (1400) – Rocher du Castel de Ruel (1630) – Traversata Tete de la Barre de la Sapée - Cadieres de Brandis (1545) – Col des Leques (1150).
9 km. circa.
600 m. circa.
soundofsilence.
Scarica la traccia Gps
il giro può essere valutato globalmente F (alpinistico facile), in quanto buona parte del percorso si svolge senza alcuna traccia, presenta necessità di usare le mani su passaggi non molto oltre il I grado, ma, alle volte, anche esposti, e necessita anche di un buon senso dell’orientamento data appunto l’assenza del sentiero unita, spesso, all’impossibilità di procedere a vista. Giro riservato quindi ad escursionisti molto esperti e con esperienza alpinistica. I tratti facili E, per escursionisti medi, sono quelli dalla partenza alle antenne dove si lascia il sentiero, quello da dove si riprende il sentiero segnato fino ai Cadieres, ed, infine il ritorno al Col des Leques.
da Genova in autostrada A10 fino al confine di Ventimiglia, poi si continua in Francia sull’A8 fino all’uscita 48 (Cagnes sur mer\Vence), quindi si continua in direzione Saint-Paul de Vence sull’Avenue des Alps (D336) che continuiamo a seguire fino alla predetta località e quindi fino a Vence. A Vence continuiamo nella stessa direzione sulla D2 per Coursegoules e quindi proseguiamo in direzione Greolieres, dove continuiamo ancora sulla D2 (Route de Gentelly), quindi passiamo Thorenc, sempre sulla D2, che ora prende il nome di Route de Castellane, e che seguiamo fino a Malamaire, dove giriamo a sinistra imboccando la D2211, con la quale arriviamo a Le Moulin, dove imbocchiamo la D6085 verso destra, quindi continuiamo sulla 4085 fino a Castellane. A Castellane si ignora la deviazione a sinistra per il Verdon e si attraversa invece il paese e si continua in direzione Col des Leques e Digne. Giunti al Colle si parcheggia in un grande parcheggio sulla destra.
dal parcheggio attraversiamo la strada ed imbocchiamo la sterrata ivi presente che scende leggermente per un tratto, raggiungendo un ampio slargo che può fungere da parcheggio alternativo. Dopo lo slargo continuiamo su sterrata, iniziando a salire e, neanche 400 metri dopo lo slargo, troviamo un bivio segnalato da cartelli, dove prendiamo a sinistra, mentre a destra lasciamo la sterrata da cui torneremo. Continuiamo quindi a salire sulla sterrata di sinistra, per giungere ad un bivio segnalato sulla sinistra per Castellane, mentre noi continuiamo dritti a destra sulla sterrata che, successivamente, scorciamo seguendo il sentiero segnato con tacche gialle. Torniamo quindi sulla sterrata in prossimità del Col Bernaiche, dove il sentiero svolta decisamente a destra, mentre a sinistra arriva il sentiero proveniente da Villars Brandis. Continuiamo quindi verso destra, giungendo in breve a delle antenne, qui lasciamo il sentiero segnato per imboccare il crinale retrostante alle antenne. Saliamo quindi seguendo più o meno fedelmente il crinale e, quando questo si esaurisce, continuiamo nella stessa direzione, su terreno ripido, ma senza grandi difficoltà. Si giunge quindi ad una zona rocciosa, dove conviene piegare verso destra per raggiungere il crinale principale. Raggiunto il nuovo crinale saliamo seguendolo più o meno fedelmente, fino a raggiungere un grande ometto di pietra in posizione panoramica sulla destra. Da qui una traccia più o meno chiara ci porta fino sotto il castello di vetta, castello che va affrontato salendo direttamente i primi pochi passi, per poi piegare a sinistra fiancheggiando le pareti sulla destra, per trovare quindi subito un canalino inclinato che consente di salire alla cresta sommitale. La prima parte del canalino costringe ad una specie di passo del gatto a causa di una roccia sporgente, passata la quale la salita diventa più ripida, ma più agevole, facendo comunque attenzione alle prese che possono essere non salde. Superati quindi un paio di saltini, si arriva alla cresta sommitale, che percorriamo con facilità fino alla vetta, dove troviamo una centralina meteo e pure una croce. Scendiamo quindi sui nostri passi alla base del canalino e qui, invece di tornare da dove siamo venuti, attraversiamo la grande pietraia sulla destra più o meno in direzione sud-ovest. Superata la pietraia arriviamo nel bosco, dove cambiamo direzione, piegando a destra verso nord-ovest. Passiamo quindi una depressione e raggiungiamo una specie di fossato tra le rocce, che percorriamo, per uscire quindi dal bosco e trovarci in una nuova pietraia, che percorriamo in direzione ovest. Da qui lo sguardo comincia ad aprirsi e a permetterci di orientarci a vista, dobbiamo passare sulla sinistra di un evidente torrione, seguendo le pietraie, mentre a destra del torrione sembra molto più difficile passare a causa di un caos di vegetazione e rocce decisamente più ripide. Superato il torrione scendiamo brevemente al boschetto sottostante per poi risalire alle pietraie che ci portano in breve a svalicare a fianco della Tete de la Barre de la Sapée sulla destra ed il suo inaccessibile castello di vetta. Qui sulla sinistra è possibile, ma è un percorso esposto e scomodo, raggiungere un’anticima della Tete, come spiegato in un’altra escursione su questo sito, noi invece continuiamo a scendere, passando a fianco di una grotta di crollo e facendo attenzione ai numerosi e profondi interstizi nella pietraia. Passata la grotta puntiamo verso destra e raggiungiamo il crinale esposto, che percorriamo brevemente, per poi seguire una specie di traccia che ci porta ad una placca quasi liscia, da scendere con attenzione. Oltre la placca riprende una specie di ripida traccetta, che seguiamo, per poi puntare verso sinistra. Qui dobbiamo usare come riferimento tre torrioni allineati, ai quali puntiamo, per poi raggiungere il crinale verso sinistra poco sopra i predetti torrioni. Il passaggio è praticamente obbligato, si passa senza difficoltà in un solo punto. Raggiunto il crinale bisogna scendere il sottostante caos di rocce individuando il percorso migliore, per poi raggiungere il sottostante boschetto, che attraversiamo dove è meno intricato, cercando di mantenere più o meno la direzione sud. Così facendo ho raggiunto in breve una traccetta, che imboccata verso destra, porta in pochi metri al sentiero segnato, che imbocchiamo ancora verso destra. Seguiamo quindi il sentiero segnato per poco meno di 300 metri fino ad un bivio non segnalato, dove prendiamo il sentiero che sale a sinistra, con il quale arriviamo ad un magnifico punto panoramico sui Cadieres. Da qui si può esplorare un po’ a destra ed un po’ a sinistra mantenendosi sul ciglio della ripa che ci separa dalla conca sottostante ai torrioni dei Cadieres. Esplorato quindi a piacimento torniamo al punto panoramico di partenza e, da qui, scendiamo con cautela verso il la conca dei Cadieres. Occorre scendere un primo passaggio di primo grado e poi destreggiarsi sui sottostanti massi accatastati per giungere quindi in fondo alla conca. Giunti sul fondo ci dirigiamo senza grandi difficoltà verso destra, per raggiungere il miglior punto di vista su una magnifica finestra nella roccia, affiancata da un grande torrione. Torniamo quindi sui nostri passi e continuiamo a percorrere il “canyon” in mezzo ai Cadieres in cui ci troviamo. Prima tenendoci sulla destra ed in salita, poi, quando ridiscendere dritti diventa difficile, scendiamo verso sinistra nel fondo della conca (con qualche difficoltà) e proseguiamo fino al termine del canyon, dove risaliamo a sinistra un canalino prima terroso, e poi roccioso, fino a giungere il ripiano soprastante, dove imbocchiamo una traccia verso sinistra, che ci riporta al punto panoramico dove abbiamo iniziato l’esplorazione dei Cadieres. Dal punto panoramico torniamo sui nostri passi fino al bivio, dove prendiamo a sinistra il sentiero che scende verso il Col des Leques, trovando subito un bivio (a sinistra si continua a costeggiare i Cadieres e quindi si va verso la Sommet de Prè Chauvin), dove noi continuiamo a destra. In breve il sentiero attraversa un intrico di rocce, dove occorre fare attenzione ai segni gialli. Passiamo quindi vicino ad una nuova grotta di crollo sul sentiero, quindi superiamo un breve tratto attrezzato con cavo, per poi passare in una suggestiva galleria naturale, oltre la quale il sentiero inizia a scendere più decisamente. Scendiamo quindi fino a raggiungere una sterrata, che imboccata verso destra, ci riporta in breve al bivio iniziale dell’andata, dal quale torniamo al parcheggio sui nostri passi.
sicuramente il più bel giro che si può fare ai Cadieres de Brandis, ma anche il più difficile ed impegnativo, destinato ad escursionisti molto esperti ed agguerriti, volendo se ne può effetturare una versione ridotta come descritto in altre gite in questo sito o anche una combinazione tra i percorsi descritti, importante avere il GPS e la traccia per quantomeno ridurre i tempi di percorrenza che altrimenti possono diventare molto lunghi date le difficoltà di orientamento, sia per l’assenza di traccia, sia perché non sempre si ha la visuale libera per capire dove si sta andando, né è possibile, a causa degli ostacoli naturali, mantenere una direzione costante. Detto questo il giro vale sicuramente la pena sia per i magnifici Cadieres, sia per l’ambiente selvaggio e dolomitico che si attraversa anche dalla Rocher du Castel de Ruel alla Tete de la Barre de la Sapée.
Percorso Inedito
08-11-2023
Col des Leques (1150) – Col Bernaiche (1400) – Rocher du Castel de Ruel (1630) – Traversata Tete de la Barre de la Sapée - Cadieres de Brandis (1545) – Col des Leques (1150).
9 km. circa.
600 m. circa.
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