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Anticima Tete de la Barre de la Sapée anello per Cadieres dal Col des Leques

Anticima Tete de la Barre de la Sapée anello per Cadieres dal Col des...

Percorso Inedito
28-10-2023
Col des Leques (1150) – Col Bernaiche (1400) – Cadieres de Brandis (1545) – Anticima Tete de la Barre de la Sapée (1610) - Col des Leques (1150).
10,9 Km. circa.
630 m. circa.
Ornella, Em, Maury78 e soundofsilence.
Scarica la traccia Gps
E, per escursionisti medi il giro normale, escluse le interessantissime deviazioni verso la Tete de la Barre de la Sapée e all’interno dei Cadieres. La deviazione all’interno dei Cadieres è F (alpinistico facile): la discesa iniziale e la risalita finale presentano infatti passi di I grado, ma non esposti, mentre il percorso all’interno può variare di difficoltà variabili a seconda di dove si passa, ma comunque alterna tratti in cui si cammina a tratti con altri passi di I grado. La salita verso la Tete de la Barre de la Sapée puù essere pure valutata F, in quanto necessita di capire dove passare non essendovi alcuna traccia né ometto, poi perché presenta vari passaggi di I grado e vari punti in cui prestare attenzione dati i profondi crepacci tra le grandi pietre che caratterizzano la salita che ha, se non altro, il vantaggio di non essere molto ripida. F+ (alpinistico facile superiore) i pochi passi finali per raggiungere l’anticima, che sono decisamente esposti e delicati, seppur non difficili, in quanto occorre attraversare un profondo crepaccio per raggiungere l’esile ed esposta, anche sull’altro lato, sommità.
da Genova in autostrada A10 fino al confine di Ventimiglia, poi si continua in Francia sull’A8 fino all’uscita 48 (Cagnes sur mer\Vence), quindi si continua in direzione Saint-Paul de Vence sull’Avenue des Alps (D336) che continuiamo a seguire fino alla predetta località e quindi fino a Vence. A Vence continuiamo nella stessa direzione sulla D2 per Coursegoules e quindi proseguiamo in direzione Greolieres, dove continuiamo ancora sulla D2 (Route de Gentelly), quindi passiamo Thorenc, sempre sulla D2, che ora prende il nome di Route de Castellane, e che seguiamo fino a Malamaire, dove giriamo a sinistra imboccando la D2211, con la quale arriviamo a Le Moulin, dove imbocchiamo la D6085 verso destra, quindi continuiamo sulla 4085 fino a Castellane. A Castellane si ignora la deviazione a sinistra per il Verdon e si attraversa invece il paese e si continua in direzione Col des Leques e Digne. Giunti al Colle si parcheggia in un grande parcheggio sulla destra.
dal parcheggio attraversiamo la strada ed imbocchiamo la sterrata ivi presente che scende leggermente per un tratto, raggiungendo un ampio slargo che può fungere da parcheggio alternativo. Dopo lo slargo continuiamo su sterrata, iniziando a salire e, neanche 400 metri dopo lo slargo, troviamo un bivio segnalato da cartelli, dove prendiamo a sinistra, mentre a destra lasciamo la sterrata da cui torneremo. Continuiamo quindi a salire sulla sterrata di sinistra, per giungere ad un bivio segnalato sulla sinistra per Castellane, mentre noi continuiamo dritti a destra sulla sterrata che, successivamente, scorciamo seguendo il sentiero segnato con tacche gialle. Torniamo quindi sulla sterrata in prossimità del Col Bernaiche, dove il sentiero svolta decisamente a destra, mentre a sinistra arriva il sentiero proveniente da Villars Brandis. Continuiamo quindi verso destra, giungendo in breve a delle antenne, quindi continuiamo a salire su uno stretto e tortuoso sentiero, fino a quota 1550 circa, per poi iniziare a scendere fino ad un bivio a 1500 m. circa. Al bivio non segnalato prendiamo il sentiero che sale a sinistra, con il quale arriviamo ad un magnifico punto panoramico sui Cadieres. Da qui si può esplorare un po’ a destra ed un po’ a sinistra mantenendosi sul ciglio della ripa che ci separa dalla conca sottostante ai torrioni dei Cadieres. Esplorato quindi a piacimento torniamo al punto panoramico di partenza e, da qui, scendiamo con cautela verso il la conca dei Cadieres. Occorre scendere un primo passaggio di primo grado e poi destreggiarsi sui sottostanti massi accatastati per giungere quindi in fondo alla conca. Giunti sul fondo ci dirigiamo senza grandi difficoltà verso destra, per raggiungere il miglior punto di vista su una magnifica finestra nella roccia, affiancata da un grande torrione. Torniamo quindi sui nostri passi e continuiamo a percorrere il “canyon” in mezzo ai Cadieres in cui ci troviamo. Prima tenendoci sulla destra ed in salita, poi, quando ridiscendere dritti diventa difficile, scendiamo verso sinistra nel fondo della conca (con qualche difficoltà) e proseguiamo fino al termine del canyon, dove risaliamo a sinistra un canalino prima terroso, e poi roccioso, fino a giungere il ripiano soprastante, dove imbocchiamo una traccia verso sinistra, che ci riporta al punto panoramico dove abbiamo iniziato l’esplorazione dei Cadieres. Dal punto panoramico torniamo sui nostri passi fino al bivio, dove prendiamo a sinistra il sentiero che scende verso il Col des Leques, trovando subito un bivio (a sinistra si continua a costeggiare i Cadieres e quindi si va verso la Sommet de Prè Chauvin) dove noi continuiamo a destra. Dopo un centinaio di metri dal bivio, lasciamo il sentiero segnato, per prendere a destra senza traccia risalendo una breve rampa di pietraia giunti in cima alla quale la vista si apre verso la Tete de la Barre de la Sapèe alla quale puntiamo. Da qui in poi descrivere il percorso è abbastanza impossibile, posto comunque che non è obbligatorio passare dove siamo passati noi, ma bisogna comunque seguire il pendio di pietraia, dove ci sembra più semplice, dirigendosi verso la vetta. In ogni caso, dopo una prima salita, si scende leggermente nell’unico punto del percorso non su pietraia, per poi riprendere a salire sulla pietraia successiva, da dove si può vedere chiaramente tutto il percorso successivo fino alla vetta. Noi siamo saliti tenendoci alla destra di un caratteristico torrione che sembra quasi sormontato da un ometto in cima, mentre al ritorno siamo passati sull’altro lato dello stesso. Oltrepassato questo torrione il pendio diventa un po’ più ripido ed occorre superare un placca abbastanza liscia su cui occorre prestare attenzione. Dopo la placca si sale su terreno leggermente più semplice, fino ad arrivare in vista del castello sommitale, che subito ci è parso inaccessibile, ci siamo diretti quindi verso destra, fino ad un colletto sottostante la vetta, da dove abbiamo potuto affacciarci sulle vette successive, forse anche raggiungibili continuando, ma sicuramente dovendo attraversare un terreno un po’ più intricato a causa della vegetazione. Noi qui abbiamo rinunciato a proseguire e ci siamo invece diretti a destra, verso l’elevazione che ci è parsa quella più alta dopo la vetta e che è anche l’ultima della cresta, appunto a destra della vetta. Pur facendo attenzione alle grandi buche presenti nella pietraia di grandi massi (trovata anche una grande grotta, volendo visitabile, sotto i nostri piedi lungo il percorso) si giunge senza grandi difficoltà fino ad un paio di metri dalla predetta elevazione. Per toccarne la vetta occorre invece traversare piuttosto delicatamente, un profondo crepaccio, per poi salire a destra sulla esposta sommità. Da qui torniamo sui nostri passi, più o meno, fino al sentiero segnato che continuiamo a seguire verso destra in un intrico di rocce. Passiamo quindi vicino ad una nuova grotta di crollo sul sentiero, quindi superiamo un breve tratto attrezzato con cavo, per poi passare in una suggestiva galleria naturale, oltre la quale il sentiero inizia a scendere più decisamente. Scendiamo quindi fino a raggiungere una sterrata, che imboccata verso destra, ci riporta in breve al bivio iniziale dell’andata, dal quale torniamo al parcheggio sui nostri passi.
un angolo di dolomiti, e dolomiti tra le più belle, caduto non si sa come nelle prealpi della Provenza. L’esplorazione all’interno dei Cadieres è sicuramente da non perdere, si entra in questo magico mondo di castelli di roccia in un canyon selvaggio e solitario, che dà l’impressione di essere fuori dal mondo. Altrettanto entusiasmante la salita verso la Tete de la Barre de la Sapèe, la cui sommità principale è però riservata ad alpinisti esperti e con attrezzatura alpinistica. Da dove siamo arrivati noi è possibile comunque continuare fino alla successiva (e di più facile accesso) vetta, la Rocher du Castel de Ruel, ma è una cosa che ho realizzato in un’uscita successiva, che trovate comunque descritta su questo sito. In ultimo, lungo il percorso in auto, si passa in un bellissimo doppio arco naturale, che al ritorno ci siamo fermati a fotografare, arco che si trova sulla strada “Route de Gentelly”, dopo Greolieres.
Percorso Inedito
28-10-2023
Col des Leques (1150) – Col Bernaiche (1400) – Cadieres de Brandis (1545) – Anticima Tete de la Barre de la Sapée (1610) - Col des Leques (1150).
10,9 Km. circa.
630 m. circa.
Ornella, Em, Maury78 e soundofsilence.
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